Il Revenue Management in Agenda 2030
11/06/2024E’ da un po' che penso al mio futuro in qualità di umano, e poi di consulente alberghiero. Sempre più spesso si sente parlare di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Dato che, per l’appunto, mi occupo di consulenza strategica ed operativa per strutture ricettive, cerco di immaginarmi il futuro del comparto turistico e da qui l’idea di questo articolo.
I 17 punti dell’AGENDA 2030
Ecco i punti attraverso cui si snoda l’ Agenda 2030, di cui è l’ONU l’ente promotore:
Obiettivo 1: Sconfiggere la povertà
Obiettivo 2: Sconfiggere la fame
Obiettivo 3: Salute e benessere
Obiettivo 4: Istruzione di qualità
Obiettivo 6: Acqua pulita e servizi
Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile
Obiettivo 8: Lavoro dignitoso e crescita economica
Obiettivo 9: Imprese, innovazione e infrastrutture
Obiettivo 10: Ridurre le disuguaglianze
Obiettivo 11: Città e comunità sostenibili
Obiettivo 12: Consumo e produzione responsabili
Obiettivo 13: Lotta contro il cambiamento climatico
Obiettivo 14: la vita sott’acqua
Obiettivo 15: la vita sulla terra
Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni solide
Obiettivo 17: Partnership per gli obbiettivi
Leggendoli, chi potrebbe aver qualcosa da obiettare? Sono tutti obiettivi di altissimo valore umano, che esprimono una grande sensibilità verso le persone più in difficoltà e promuovono un grande senso di fratellanza per accomunare genti di ogni parte del mondo. Un plauso a chi li abbia anche solo pensati.
Appunto, chi li ha pensati? Chi è l’artefice di tali punti?
WEF suggerisce e l’ONU parla?
Sarebbe poi così folle immaginare che l’Agenda 2030 sia nata dal WEF, ossia dal World Economic Forum? (il WEF era presidiato fino a qualche mese fa da Klaus Schwab, economista e luminare nel mondo degli affari globali)
Se si cerca (oggi) WEF in Wikipedia si può leggere:
Il World Economic Forum si considera "impegnato a migliorare la condizione del mondo"[7] e si sforza di essere imparziale e privo di vincoli di natura politica, ideologica o nazionale. Sino al 2012 ha avuto lo status di osservatore presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ONU). La fondazione è finanziata dalle circa mille imprese associate, in genere multinazionali con fatturato superiore ai 5 miliardi di euro (sebbene si registrino differenze in base all'area geografica o al settore industriale). Le imprese associate sono quasi sempre leader nel proprio settore o Paese e hanno un ruolo chiave nell'orientarne gli sviluppi futuri. La quota di adesione versata dalle imprese varia in base al loro livello di coinvolgimento, e allo status di partner strategici, partner settoriali e partner regionali.[8] Il massimo organo di governo del WEF è il consiglio della fondazione.
Forbes e Global Citizen hanno stilato una lista con i 25 maggiori finanziatori del WEF tra il 2014 ed il 2018. Per semplicità riporto solo i primi dodici…
Tra i membri del consiglio del WEB troviamo:
Sarebbe dunque corretto dire che il potere “monetario” governa la politica? A mio parere è un netto SI.
Nell’articolo edito dall’ Indipendente dell’agosto 2021 dal titolo “Big Three, i fondi di investimento che comandano il mondo” viene argomentato come i grandi fondi di investimento gestiscano ormai la finanza e l’economia mondiale ed influiscono sempre più sulle decisioni della politica sia delle nazioni che all’interno delle strutture sovranazionali.
BlackRock, Vanguard e State Street sono i tre fondi di investimento che oggi dominano la piramide del potere finanziario mondiale e, di conseguenza, di quello politico. Di recente, anche la Cina ha aperto ha aperto le porte ad uno di questi tre colossi. Inutile dire che la “sanità” è uno dei settori di maggior profitto.
Il 2022 ha segnato un anno record per i patrimoni gestiti dai grandi fondi finanziari. I primi 10 fondi del Pianeta decidono le sorti di 44mila miliardi di dollari e due soli di questi, BlackRock e Vanguard, ne gestiscono quasi la metà. In pratica due soli fondi gestiscono un valore pari ad un quinto dell’intero Prodotto interno lordo (Pil) mondiale. Ma non finisce qui: gli stessi 10 fondi detengono ormai circa il 50% -secondo alcuni studi il 60%- delle prime 500 società mondiali. Una concentrazione di potere, e di determinazione della vita di tutti noi, mai conosciuta nella storia. Per fare un confronto, i due più grandi fondi sovrani del mondo, “di proprietà” degli Stati, cioè il Fondo petrolifero norvegese e il Fondo cinese, superano di poco i 2mila miliardi di dollari. Alla luce di ciò è difficile capire dove sia il “libero mercato” e che cosa pensi la politica di tutto ciò. O meglio, si capisce bene che lo smantellamento degli “Stati sociali” rende la finanziarizzazione ancora più forte. Vanguard e BlackRock gestiranno infatti i risparmi anche di chi non avrà più lo Stato -sempre che riesca a risparmiare- e potrà offrire loro una platea di titoli praticamente infinita, nell’illusione perenne del “portafoglio senza perdite”.
By the way, BlackRock è ora il maggior detentore di Bitcoin al mondo)
Pertanto si può dire che l’Agenda 2030 sia un decalogo deciso da oligarchi (occidentali) del capitale nel quale concertano i loro obiettivi e relativi tempi. I governi diventano quindi solo braccia armate che si fanno carico di attuarli.
Il WEF si fa portavoce delle teorie del “Nuovo Ordine Mondiale”.
Voler applicare al mondo alcune “regole” è cosa antica. Come si può leggere nell’articolo di Wikiwand Teoria_del_complotto si faceva riferimento a gruppi massonici ed a teorie di un ordine mondiale già a partire dalla metà del 1800.
In tempi più recenti, il presidente americano Bush, alla vigilia della guerra nel Golfo Persico (’90-’91) aveva richiamato le Nazioni Unite al compito di costruire un nuovo ordine morale. Finita la Seconda Guerra Mondiale il mondo occidentale ha capito che c’era un’altra superpotenza, l’URSS. La guerra fredda, tra USA e URSS, nata – secondo narrativa occidentale - perché entrambe le superpotenze desideravano affermare il proprio potere nelle dinamiche mondiali ed ognuna temeva che l’altra potesse rafforzarsi troppo. Gli Stati Uniti, formarono il cosiddetto blocco atlantico. Nel 1949 nacque la NATO. Nella parte orientale si costituì il blocco sovietico. Dal 1991, fine delle guerra fredda e dell’URSS appunto, presero forma diversi “nuovi” stati decretando, da un lato, la vittoria americana.
Oggi, il potere “militare” e “politico” che ha visto gli Stati Uniti spadroneggiare per lunghi anni ora è passato ad uno stadio successivo. La crescita e la relativa ricerca di indipendenza politico-economica da parte di alcuni paesi assoggettati al controllo statunitense ora richiede un passaggio ad un nuovo tipo di “egemonia”, un cambiamento che definisca il “nuovo ordine mondiale”. Il controllo tramite potere finanziario. Tant’è che, così come la NATO si contrapponeva al blocco sovietico, ora il potere economico-finanziario americano cerca di imporsi sul blocco dei paesi aderenti ai BRICS.
Potendo far conto su leve importanti gli U.S. han provveduto a realizzare via via un'articolata architettura regolatrice, facendo ricorso ora all’ONU, ora alla NATO. Un sistema di regole più o meno universalmente riconosciute (e un po’ meno rispettate) incarnate dall’ONU. Ma in realtà, come ben sappiamo, si tratta semplicemente di una mascheratura: tali regole possono tranquillamente mutare laddove faccia comodo alla potenza egemone. Nel quadro di queste (non) regole, ad esempio, è lecito sottrarre una parte di territorio a una nazione con la forza delle armi, facendone un nuovo paese (casualmente vassallo dell’egemone, vedi Serbia e Kosovo). Se in una secessione gli interessi rischiano di venir meno allora si è contro le regole (vedi Crimea). Se una regione chiede democraticamente l’indipendenza, e ciò non coincide con gli interessi egemonici (vedi Catalogna), la si contrasta. Se una regione vuole essere riconosciuta come indipendente, e ciò coincide con gli interessi egemonici (vedi Taiwan), le si dà tutto il supporto possibile.
By the way, il mare cinese meridionale potrebbe diventare il prossimo teatro di guerra.
Lascio a voi informarvi su chi ha acceso la miccia in Ucraina ma voglio evidenziare la situazione economica in Europa, andatasi via via definendo anche grazie a scelte politiche ed economiche volte a “impoverire”, a togliere ossigeno, alla Russia.
Questa la situazione del PIL delle principale realtà Europee al 12-2022 visibile su PIL Paesi Europa
In rosso i paesi o le aree geografiche con ultimo rilevamento del PIL….se leggo bene l’unica nazione in positivo è la Russia…anche se resto fiducioso che le sanzioni contro di essa alla fine funzioneranno e che l’operazione speciale Russa terminerà con una vittoria da parte della NATO e ovviamente della Repubblica Italiana.
Nel sito della Confederazione Svizzera si legge:
L’Agenda 2030 rappresenta il nuovo quadro di riferimento globale per l’impegno nazionale e internazionale teso a trovare soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta, quali l’estrema povertà, i cambiamenti climatici, il degrado dell’ambiente e le crisi sanitarie. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e i 169 sotto-obiettivi ad essi associati, che si raggruppano in cinque principi fondamentali quali le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e la collaborazione (le 5 P; in inglese: people, planet, prosperity, peace, partnership). L’Agenda 2030 mira ad esempio a garantire il benessere di tutte le persone, lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente, affrontando aspetti come la pace, lo Stato di diritto e il buongoverno, essenziali per la promozione dello sviluppo sostenibile.
Se andiamo poi a leggere l’articolo di vita.it possiamo scoprire che ACLED - Armed Conflict Location & Event Data project – organizzazione indipendente con database aggiornato dei conflitti ci offre una triste fotografia della violenza nel mondo. Nella categoria evento conflittuale rientrano: battaglie, rivolte, proteste, violenze contro i civili, scontri armati, attentati. Nel periodo compreso tra l’8 dicembre 2022 e l’8 dicembre 2023 ci sono stati 151.767 eventi conflittuali nel mondo che hanno provocato oltre 165.574 morti (con un crescita del 27% dell’indice di violenza politica nel 2023 rispetto al 2022). Dei 240 Paesi monitorati da Acled in 161 si è verificato un episodio riferibile a eventi conflittuali, in un anno. Più nel dettaglio, a oggi sono 50 i Paesi con indici di conflitto estremi, elevati o turbolenti.
Ora, leggendo quanto sopra il sospetto che esista una “leggera” dicotomia tra l’Agenda 2030 e quel che accade nel mondo (vedi quella che era la striscia di Gaza) è più che giustificato.
Mi chiedo chi, tra i due dei più remunerativi settori al mondo, armi e sanità, vorrà veramente smettere di “produrre grandi profitti”?
Cerco di arrivare al nocciolo.
Le belle e positive parole che descrivono gli intenti dell’Agenda 2030 possono nascondere limitazioni, anche importanti, alla libertà dei singoli? Possono definire modelli di vita, individuali e comunitari, quindi anche aziendali, definiti e parametrizzati da queste “entità” che vogliono solamente il nostro bene”?
Per aiutarvi nella risposta vi riporto alcuni aspetti che, se non già oggigiorno, a breve, impatteranno sulle nostre vite. E' importante sottolineare che molti, se non tutti, i cambiamenti che toccano/toccheranno la nostra vita avvengono in nome della tanto propagandata GREEN ECONOMY. Mi ricordo di quando anni fa, i media rivolgevano tutto il loro interesse al “buco dell’ozono”, principio della fine del mondo.
Un anno fa guardai un servizio di E-Planet nel quale si diceva che dal 1980 al 2017 vi era stata una crescita continua. Dal 2018 si poteva notare un continuo ridimensionarsi e per l’ONU potrebbe chiudersi nel 2040.
Ora, se fosse così, perché imporre la dismissione dei motori termici oppure l’efficientamento di case che, per anno di costruzione, struttura e materiali, sono quasi impossibili da toccare?
La GREEN ECONOMY.
Alcuni spunti di riflessione per andare a conclusione.
· ”You’ll own nothing. And you’ll be happy” – lo slogan del WEF
L’ inevitabile necessità di ridurre i consumi globali nel prossimo futuro è sotto gli occhi di tutti, perché non indorare la pillola? Ecco allora che a qualche genio dello neuroscienze applicate alla manipolazione di massa arriva l’idea di chiamarla “decrescita felice”. In nome della lotta per salvare il pianeta serve che le masse accettino, senza remore, e possibilmente con entusiasmo, il senso dello slogan “non avrai nulla e sarai felice”, uno slogan che strizza l’occhio alla decrescita felice, pur senza nominarla.
· EU Identity Wallet
L’Identità Digitale (o documento d’identità digitale o European Digital Identity Wallet o Portafoglio digitale o IDPay) è uno spazio virtuale, centralizzato, dove tutti i dati personali, sensibili, saranno raccolti, conservati e gestiti in modo integrato da aziende e governi, da remoto. Ogni utente (chiamiamolo così) può essere tracciato, identificato e collegato in modo univoco ad una persona fisica, con un QR code. Questo significa la fine dell’anonimato su internet e della nostra privacy. Ogni commento lasciato in giro per il web, ogni click, ogni dato sanitario, ogni pagamento può essere ricondotto a te, come persona tramite il QR code. Così come ogni spostamento, ogni pagamento effettuato, ogni rapporto con la Pubblica Amministrazione, ogni informazione finanziaria e lo stesso conto bancario, ecc. Le entità preposte al governo e le aziende, pubbliche e private, possono decidere da remoto il tuo accesso ai loro servizi e/o alle loro strutture sulla base di quei dati e delle opinioni espresse, dei tuoi crediti sociali. Chissà perché non l’han chiamato Identity Account o Identity Box?
Qui sotto come potrebbe avvenire prossimamente la prenotazione di un aereo con l’I.W.
· Social Credit
Ad oggi applicato in Cina ma, attraverso il De-Banking, anche US e in programma anche nella UE (in Italia vedi Bologna anche se di fatto l’introduzione della patente a punti era il prodomo di tale applicazione oltre che un modo per far soldi). Il sistema del Credito Sociale comprende categorie target distinte e la natura e l'entità delle informazioni raccolte variano di conseguenza. (leggiamo dall’enciclopedia libera ????)
Non credo serva aggiungere altro
· OMS e Sovranità Sanitaria
Caso vuole che nel 2020, il presidente del Consiglio Europeo propone uno strumento internazionale sulle pandemie e che l’OMS dal 2021 insista nel voler mettere a punto un piano che andato alla firma degli stati membri a Maggio 2024, è stato bocciato. Il principio della sovranità degli Stati parti, nell’affrontare questioni di salute pubblica» (p. 4), comprese quelle legate alle pandemie. Ma allo stesso tempo gli aderenti si impegnano a riconoscere «il ruolo centrale dell’Oms, quale autorità di indirizzo e coordinamento del lavoro sanitario internazionale, nella prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie», nonché nel «generare prove scientifiche» (p. 4).
Correndo ai ripari il trattato è stato modificato e le modifiche approvante il 1° giugno 2024
Esso prevede una gestione centralizzata delle emergenze sanitarie oltre che la produzione, distribuzione dei farmaci, con particolare riferimento ai vaccini. Mentre nel vecchio testo vi era scritto “pieno rispetto della dignità, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo” il nuovo art. 3 aggiunge l’obbligo di promuovere “equità e solidarietà”. Questa aggiunta permette di bypassare la pur giù debole difesa dei diritti fondamentali che, dal 2020 in poi, sono stati completamente annullati in considerazione di una presunta emergenza. Tutto ciò a discrezione di una sola persona, il direttore generale dell’OMS come una sorta di dittatore sanitario globale.
Per aggiungere un pezzettino al puzzle vediamo chi sono i maggior finanziatori dell’OMS
· Direttiva UE Case Green
raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
I primi traguardi da raggiungere, però, sono fissato molto prima: entro il 2030, con un secondo step entro il 2035, bisognerà ridurre in modo drastico il consumo energetico e le emissioni di gas inquinanti emessi dagli edifici residenziali, per poi puntare alla realizzazione di immobili che non producano emissioni inquinanti entro il 2050. Secondo le associazioni di settore, per la riqualificazione energetica di un abitazione residenziale in classe G o F possono volerci fino a 120.000 euro per singola unità abitativa, considerando anche la quota dei lavori condominiali. Per ora è stata firmata la versione soft dell’originale proposta fatta dalla UE. Chissà se in futuro verranno adottate politiche più stringenti quali ad esempio l’impossibilità di vendere case non riqualificate energeticamente. in Italia, sono almeno 5 milioni gli edifici in classe F e G
· Green Mobility
Con il nobile intento di ridurre le emissioni di CO2 la green mobility promuove l’idea di alienarsi l’auto come bene di proprietà e far ricorso, per i propri spostamenti, a:
· car sharing: si tratta del noleggio auto da utilizzare solo quando è strettamente necessario
· mezzi di trasporto pubblici;
· veicoli ibridi oppure elettrici;
· biciclette tradizionali e biciclette elettriche;
· monopattini elettrici.
Diverse sono già le APP che tracciano gli spostamenti di chi vi è iscritto pensate con meccanismi, al momento, premianti.
· IA e sorveglianza pubblica di massa
Nel nostro mondo amante del pensiero dicotomico, quando si parla di intelligenza artificiale e occupazione - nei convegni, sui media o in generale nella discussione pubblica - le posizioni sono sempre due:
1) cancellerà milioni di posti di lavoro;
2) libererà tempo da mansioni ripetitive e faticose, così potremo dedicarci a compiti molto più creativi e gratificanti.
Sono due scenari estremi. Ma proprio perché ha a che fare con la ricchezza, cerchiamo di capire a chi l’I.A. porterà i maggiori benefici. Se è vero che la classa media sarà ulteriormente attaccata significa che per far funzionare il mondo delle macchine serviranno in un certo numero cervelli che ne alimentino lo sviluppo, la programmazione eccetera. A questi si contrapporranno ai cervelli più poveri, quelli della manovalanza, dei lavori meno qualificati e per i quali il costo di una macchina non si giustificherebbe. Il pericolo numero uno non è la cancellazione di milioni di posti di lavoro, per lo meno non in tempi così ravvicinati. Infatti, se le mansioni saranno sempre “più semplici”, il problema sarà la vulnerabilità di lavoratori qualificati. Un nemico in più per la classe media e per la piaga economico sociale del nostro tempo: la redistribuzione della ricchezza
C’è poi l’I.A. applicata alla sicurezza pubblica. L’IA Act si dispiega intorno ad un approccio “basato sul rischio”. In teoria dovrebbe funzionare con regole più stringenti più alto è il rischio identificato. In pratica consente un maggior dispiegamento dell’intelligenza artificiale in caso di pericolo. Ad esempio, ed è questo il punto più controverso, il riconoscimento biometrico a distanza non si potrebbe utilizzare per riconoscere le emozioni o categorizzare le persone. L’U.E. può però, in caso di un non meglio identificato rischio di “sicurezza nazionale”, autorizzarne l’uso. L’IA act sarà probabilmente pienamente operativo nel 2026. Basta guardarsi attorno per notare come antenne 5G e telecamere continuino a moltiplicarsi. La polizia presidia meno il territorio se non quando deve far cassa.
Possibile interpretazione
Sappiamo bene che ogni soluzione che viene pensata dai nostri burocrati, assolutamente irreprensibili ed inattaccabili da qualsivoglia forma di corruzione e prospettiva di potere. Si supponga però che i vari punti di cui sopra venissero applicati volendo esercitare una forma di controllo, sarebbe dunque lecito ipotizzare che:
· il legislatore (qualsiasi entità essa sia) potrebbe sapere tutto di noi e mettere dei paletti alla libertà individuale in nome del cambiamento climatico o altro?
· Banche ed assicurazioni potrebbero chiedere veloci rientri di capitale e/o chiudere i conti a chi sia ritenuto a rischio di inadempienza?
· Se il contante è destinato a sparire e una persona venisse bollata come inaffidabile finanziariamente, chi le farebbe credito?
· Aziende private, di vendita diretta o via web, potrebbero bloccare l’accesso ai loro prodotti a chi venisse segnalato come "non conforme” alle regole societarie?
· Il divario economico tra classi sarà sempre evidente e in generale vi sarà un impoverimento sia del ceto medio che delle classi operaie?
· Le aziende ad alto impatto ambientale (come gli alberghi, i ristoranti ecc) potrebbero dover operare seguendo indicatori di produttività fissati dal legislatore, potendo restare in equilibrio economico grazie all’uso della robotica ed I.A.?
Ebbene, se fosse lecito ipotizzare quanto sopra allora, gli effetti per somma delle soluzioni governative in divenire, al netto dei naturali cambiamenti nel mondo, potrebbero impattare sull’offerta turistica italiana come di seguito:
Sempre più attività ricettive, che non trovano già ora un equilibrio tra costi da sostenere per ammodernamento e, soprattutto, adeguamento alle regole energetiche comunitarie rispetto ad ubicazione, stagionalità e ricavi, saranno obbligate a chiudere
Chiusura di quelle attività famigliari che, per raggiunti limiti di età, vedranno una parte della loro forza lavoro abbandonare l’azienda o, per scelte di vita diverse, vedranno le nuove generazioni impiegarsi in altri settori.
In nome della lotta alla CO2 saranno “contingentati” gli spostamenti per lavoro e vacanza
Diverse attività ricettive chiuderanno per difficoltà economiche in quanto il calo della domanda ed una ridotta capacità di spesa comprometteranno il già precario equilibrio ricavi-costi.
In poche parole resteranno in piedi solo i più virtuosi.
E il Revenue Management in Agenda 2030 (anche 2035…) ?
Lato Cliente:
1. Scelgo di andare in vacanza.
2. Il mio mobility and social credit mi dice a che distanza posso arrivare a seconda del mezzo con cui scelgo di spostarmi ed in base al “meritato” punteggio.
3. Mi metto in cerca di una destinazione e di una struttura ricettiva che l’ I.A. mi avrà già individuato, anche per la mia “possibilità di spesa”.
4. L’I.A. valuta se il prezzo che la struttura propone per giorni di permanenza è coperto dalla mia situazione economico-finanziaria.
5. Prenoto. Sono all’ultimo passaggio della prenotazione e questo passaggio sarà recepito da una serie di “contenitori” virtuali che monitorano la mia vita.
5A) Accidenti…..non posso prenotare. No ho fatto l’ultimo aggiornamento vaccinale obbligatorio!
5B) Bene, ho prenotato….non vedo l’ora di partire.
6 6A) Arriva il giorno della partenza ma nel frattempo mi viene notificata una multa e l’AI, fatti i dovuti conti di quanto guadagno, quanto spendo per affitto, spesa e qualche spesa personale, dice che se farò questa vacanza non potrò pagare la multa. Mi vieta la partenza. Accidenti….mi tocca rinunciare.
L’ AI per evitare un ulteriore danno a me, che dovrei pagare una penale, e all’albergatore che avrebbe una camera vuota, decide di premiare una persona il punteggio social credit migliore, nel mio stesso rango “economico”. Invia messaggi ai potenziali “meritevoli” e offre loro la possibilità di comprare la camera con un discreto sconto sul prezzo che avrei pagato io. Il resto lo metto io e il social credit system.
6B) Arriva il giorno della partenza e…parto!! Arrivo in hotel e uno scan con riconoscimento facciale mi “accetta” assegnandomi la camera e ricordandomi le regole da rispettare in struttura ed i servizi cui sono intitolato.Entro in camera e l’assistente virtuale, nel darmi il benvenuto, mi ricorda le “regole d’oro” per essere “social compliance”.
7 Alla sera cerco un ristorante e l’AI mi segnala quelli adeguati al mio “rango economico”. Ho voglia di una buona bistecca ed erbe ripassate in padella ed un buon bicchiere di vino rosso. Al momento dell’ordine, il robot, che mi ha riconosciuto “faccialmente”, mi dice che non posso scegliere la carne!! Per la settimana ho già raggiunto il mio limite di proteine di manzo (per effetto del Personal Carbon Account). Posso però scegliere tra spaghetti con farina di grilli o insalata mista da cultura idroponica.
8 Contento torno a casa!
Lato Hotel:
1. L’I.A. mi dice quante camere posso mettere in vendita e per quante persone, per un dato giorno (per restare nei parametri del Business Carbon Account)
2. Il mio ranking nel “business credit” (stesso concetto del social credit ma per aziende) mi dice a che prezzo vendere in relazione all’equilibrio ricavi costi che devo mantenere.
3. Ricevuta la prenotazione mi metto il cuore in pace…so che alla peggio, se non l’intero importo, alla fine ne prenderò una buona parte in quanto l’I.A. mi troverà un sostituto…da premiare.
4. Nel giorno di arrivo cosa devo fare? Nulla. Il sistema di identificazione facciale riconosce il Molinari di turno che vuole accedere alla struttura, verifica il pagamento, si accerta dell’incasso e poi gli assegna una camera. La camera è stata pulita da un’umanoide al quale mi basta ricaricare la batteria per averlo a disposizione 24/7. A seconda del numero di camere potrei aver bisogno di una società di outsourching che mi metta a disposizione altri umanoidi per la pulizia e rifacimento delle camere sporche.
5. Ho licenziato buona parte del personale….ormai I.A. e umanoidi li hanno sostituiti. Ovviamente il cliente lo vedo solo attraverso le cam…non gli parlo, non lo vedo, non gli stringo la mano dal vivo.
6. Ho licenziato i vari consulenti in quanto:
Breakfast: la mia colazione è piuttosto scarna nell’offerta. Devo rispettare il mio Business Carbon Account ranking. E’ completamente automatizzata e mono-porzionata.
Ristorante: la ristorazione funziona alla grande. Tutto cibo mono porzionato pre-preparato e surgelato. L’umanoide lo riscalda e prepara il vassoio che il robot C1P8 lo porta in camera.
Vendite: il Revenue non è più una “pseudo- scienza” ma un mero meccanismo economico definito da una serie di parametri green-economico-sociali che mi permettono di “sopravvivere” con i guadagni maturati.
Controllo di Gestione: a cosa serve? L’I.A. ogni giorno mi quadra costi e ricavi, flussi di cassa, eventuali rate mutuo e relativi tassi, cash flow ecc…so già tutto. E’ tutto già presente, con aggiornamenti giornalieri, nel mio “business credit”.
Per avere uno scambio con altro “umano” mi metto in video chat tramite i miei occhiali per lo streaming on-line. Sono il guardiano del faro, non parlo con nessuno ma sono felice!
Dormo sonni tranquilli. I complaint li gestisce l’I.A.. La manutenzione la gestisce l’umanoide. Gli incassi ed i costi sono sempre verificati e trasmessi al legislatore dall’ I.A. al quale riconosco “ogni giorno” la “giusta” gabella. Nella vita non ho nessuno scopo, e sono felice! (del resto è spesso questione di virgole)…
Mi congedo e inizio a pensare a come reinventarmi....magari come vendere il ghiaccio agli eschimesi dato il cambiamento climatico.
Buon lavoro a tutti.
Vittorio
P.s. Ricordo che sono disponibili i seguenti testi:
PROFIT MANAGEMENT ALBERGHIERO (FrancoAngeli Editore)
PROFIT MANAGEMENT DELLA RISTORAZIONE (FrancoAngeli Editore)
STRUTTURE RICETTIVE DI SUCCESSO (FrancoAngeli Editore)