
Riflessioni sugli andamenti economici del comparto Ho.Re.Ca – Parte 3
27/11/2024Rieccoci con la terza ed ultima parte di analisi e riflessioni varie riguardo gli andamenti economici per il comparto Ho.Re.Ca.
Riprendiamo con il dare uno sguardo ad alcuni dati e tra questi:
- L’Italia è, in Europa, il 5° paese più densamente popolato – dopo Olanda, Belgio, U.K. e Germania (ergo un calo della domanda domestica ha un certo impatto sull’economia in generale del comparto turistico e settori ad essi collegati)
- Le attuali tensioni internazionali favoriscono ancora il turismo interno e non solo. L’Italia è ritenuto un paese sicuro dove passare le proprie vacanze. Secondo Eurostat il forte rincaro dei prezzi dei servizi collegati al mondo del turismo ha limitato la crescita economica del comparto. Si è registrato una crescita del 19,5% dei prezzi per le vacanze (servizi accessori inclusi) contro il +6,6% della media UE.
- Sempre per l'estate 2024 un'indagine di Assoturismo Confesercenti vede una flessione dei turisti nazionali (-2,9%), a fronte di quelli internazionali (+1,6%).
- La quota di occupati a rischio di povertà in Italia è aumentata costantemente, passando dal 9,5 per cento del 2010 all’11,5 per cento nel 2022 (dati ISTAT)
- Tra il 2013 e il 2023 il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde in Italia è diminuito del 4,5% mentre nelle altre maggiori economie della U.E. è cresciuto a tassi compresi tral'1,1% della Francia e il 5,7% della Germania (fonte Istat)
- Il Corriere della Sera cita un'analisi pubblicata lo scorso luglio dagli economisti di Allianz Trad, che evidenzia un paradosso: la spesa per i beni non durevoli, come gli alimentari, ha raggiunto una riduzione importante (-2% in Italia, fino a -7% in Germania). Al contrario, i volumi di acquisto di beni durevoli (automobili, elettronica di consumo) o semi-durevoli (abbigliamento, giocattoli, beni culturali) hanno continuato a crescere nonostante l'impennata del costo della vita e dei servizi.
- I dati di PIL dell’area Euro sono in pesante contrazione
- La Germania sembra nuovamente in recessione per l'anno 2024
- Il mercato tedesco nel 2019 portava circa 60 milioni di presenze e 7.6 milioni di Euro….
Credo si possa dunque affermare che la crescita economica non può essere infinita.
Il capitalismo neo liberalista crede nella crescita senza limite perfetta e vorrebbe che i ricavi aumentassero in una data proporzione rispetto ai costi, lasciando che una gran parte del guadagno possa essere reinvestita e produca nuovo profitto. Nel mondo perfetto quindi la forza lavoro guadagnerebbe oltre il necessario per garantirsi il soddisfacimento dei bisogni primari e rimetterebbe a sua volta nel mercato una buona parte dei suoi guadagni. La spirale perversa si innesca quando l’equilibrio ricavi/costi viene meno e l’azienda (anche lo stato italiano è un'azienda) va in cerca del mantenimento, se non dell’aumento, della produttività a fronte di una riduzione della forza lavoro. Ma il disoccupato non consuma. Se la gente non spende l’economia ristagna e addio profitto.
Occorre allora che l’economia continui a espandersi indefinitamente per mantenere il tasso di occupazione. Questa è la trappola della produttività, così qualcuno l’ha chiamata, che spiega perché il PIL debba crescere sempre, e perché il successo di un governo si misuri da quanto è cresciuto, poco importa se a discapito della sanità pubblica o della scuola, se la disuguaglianza socio-economica è aumentata e l’ambiente danneggiato.
Ma è un impianto sostenibile? Cosa credete sia stato il Reddito di Cittadinanza? Un esperimento sociale. Ed ha funzionato. Imprenditori che faticano a trovar collaboratori perché, per poche centinaia di euro in meno, uno resta a casa e si concede ogni tanto qualche lavoretto così…
Qui sotto una tabella con le retribuzioni medie, lorde e nette, in alcuni paesi della U.E. secondo dati Eurostat.
Se i dati fossero reali ci sarebbe appunto da domandarsi se la crescita infinita sia possibile così da garantire posti di lavoro per la stragrande maggioranza degli occupabili e stipendi che permettano la reimmissione nel mercato di una parte dei soldi guadagnati al netto di quelli necessari per fronteggiare il costo della vita.
Secondo me l'equazione non sta in piedi
Secondo voi quale di questi termini verrà meno nei prossimi anni? E qui forse si nasconde l'altra grande insidia. Detto che il mondo della finanza, creativo di per sè, saprà inventare nuove formule per non implodere, l'economia reale, quella fatta di gente che va a lavorare per guadagnare e poi spendere, come cambierà con l'ingresso della A.I.?
Nel mondo ci sono i grandi ricchi e poi ci sono i grandi fondi di investimento (e in genere gli uni alimentano circolarmente gli altri). Qui di seguito l’analisi di Alessandro Volpi (docente di Storia contemporanea presso il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa)
Il 2022 ha segnato un anno record per i patrimoni gestiti dai grandi fondi finanziari. I primi 10 fondi del Pianeta decidono le sorti di 44mila miliardi di dollari e due soli di questi, BlackRock e Vanguard, ne gestiscono quasi la metà. In pratica due soli fondi gestiscono un valore pari ad un quinto dell’intero Prodotto interno lordo (Pil) mondiale. Ma non finisce qui: gli stessi 10 fondi detengono ormai circa il 50% -secondo alcuni studi il 60%- delle prime 500 società mondiali.
Una concentrazione di potere, e di determinazione della vita di tutti noi, mai conosciuta nella storia. Per fare un confronto, i due più grandi fondi sovrani del mondo, “di proprietà” degli Stati, cioè il Fondo petrolifero norvegese e il Fondo cinese, superano di poco i 2mila miliardi di dollari.
Alla luce di ciò è difficile capire dove sia il “libero mercato” e che cosa pensi la politica di tutto ciò. O meglio, si capisce bene che lo smantellamento degli “Stati sociali” rende la finanziarizzazione ancora più forte. Vanguard e BlackRock gestiranno infatti i risparmi anche di chi non avrà più lo Stato -sempre che riesca a risparmiare- e potrà offrire loro una platea di titoli praticamente infinita, nell’illusione perenne del “portafoglio senza perdite”.
Su cosa si basa, o per lo meno si è basata, l’economia italiana dal dopoguerra? La proprietà privata, i risparmi. Ora, sarà un caso, ma da qualche anno l'Italia (e il mondo) per come la conoscevamo fino al 2021, ha visto l’impennarsi del costo della vita. Nella maggior parte dei casi si diventa sempre più poveri a favore di qualcuno che invece diventa sempre più ricco.
Quindi credo di non sbagliarmi nel dire che, nei prossimi anni, il mercato dell’offerta complessiva, che tende a crescere, dovrà far i conti con un mercato della domanda in contrazione (con i dovuti distinguo tra tipi struttura, location e tipo mercato).
Pertanto, ai titolari di aziende ricettive e ristorative, suggerisco di:
Ø Essere positivi ma tenendo i piedi per terra
Ø Fare passi mai più lunghi della gamba
Ø Immaginare gli scenari futuri ed adattare la propria offerta
Ø Avere in piedi un controllo di gestione analitico
Ø Fare business plan prudenti che considerino i worst case scenario
Ø Non lasciarsi trasportare dall’ego nelle proprie scelte imprenditoriali
E come dice Warren Buffett ...“È meglio essere approssimativamente giusti che precisamente sbagliati.”
Buon tutto a te che leggi,
Con simpatia
Vittorio