Riflessioni sugli andamenti economici del comparto Ho.Re.Ca – Parte 2
30/10/2024Andando In cerca di dati mi imbatto nel sito dell’ISTAT. Nonostante questo ente riceva quotidianamente (e per legge massimo entro le 24 ore dall’arrivo del cliente) i dati relativi alle presenze delle varie strutture ricettive si rifanno al 2022. Evidentemente le mie aspettative sulla tanto decantata intelligenza artificiale (fino a ieri chiamata più semplicemente machine learning) sono troppo alte, anche per l’ISTAT.
Ad ogni modo, l’anno scorso, nelle zone del nord-est (faccio riferimento soprattutto a Trentino e Veneto, regioni in cui ho clienti e rapporti con vari imprenditori ed impiegati nel mondo turistico-alberghiero) sembra che le presenze tedesche siano calate di circa un 30%.
Queste presenze, per fortuna, vennero rimpiazzate da polacchi, cechi e svizzeri.
Guardando in casa nostra, i dati dicono che in Italia nel 2023 si contano 6 milioni di persone in povertà assoluta. Il dato non specifica se italiani, residenti con cittadinanza o altro, ma è pur sempre un dato da considerare dato che siamo in 59 milioni.
Nonostante le persone “povere” aumentino, secondo il centro studi turistici nel 2023 ci sono state +2.8% di presenze italiane in più rispetto all’anno precedente.
Tornando a guardare il 2022, i dati della seguente tabella evidenziano come le presenze italiane abbiano riguadagnato terreno rispetto al 2019, anno che fu considerato da record (sia per presenze da italiani che da stranieri).
Quindi se il 2023 ha segnato un + 2.8% significa che le 135.125 presenze del 2022 sono diventate 138.908, cioè di poco inferiori al 2019.
La Tabella 2 qui di seguito ci dice che il 2022 ha avuto meno presenze sia straniere, sia italiane rispetto al 2019. Da notare però che mentre nel 2019 le presenze totali si dividevano equamente tra italiani e stranieri, nel 2022 quelle straniere son calate (e il gap tra quelle 2019 e quelle 2022 è ancora più evidente con ulteriore calo a sfavore di quest’ultimo).
Spiccano al mio occhio tre situazioni su tutte:
1) La spesa turistica tra 2019 e 2022 è diminuita più per gli italiani che non per gli stranieri (non mi tornano le % di variazioni da quella che ho rinominato tabella 2).
2) Meno 28.000 presenze complessive 2022 rispetto al 2019 ma, in proporzione, maggior spesa
3) Netto calo delle presenze straniere nel 2022.
Secondo un articolo di ISTAT pubblicato il 19/02/24, nel 2023 è stato il rallentamento della domanda domestica a non permettere di raggiungere i livelli del 2019. Sempre nello stesso articolo, che fa riferimento ad ospiti registrati in hotel, alloggi per vacanze e campeggi – ma che esclude le case private per affitti brevi – i viaggiatori internazionali sono saliti del 14.7%
Insomma, sempre difficile poter far riferimento a dati certi. Ad ogni modo, considerando i dati di presenze italiane e relativa spesa media, questi sembrano contrastare il dato relativo alla crescente povertà in Italia.
Oppure no. Se da una parte c’è senza dubbio chi, economicamente, fa effettivamente fatica, probabilmente c'è anche chi ha una più alta capacità di spesa. Da non trascurare poi che molte persone, per continuare a concedersi il tenore di vita cui si sono nel tempo abituate, magari hanno disinvestito o venduto parte del proprio patrimonio o, ancora, stanno godendo di lasciti famigliari. Forse qualcuno si è anche indebitato...
Sia come sia, dato che le attività alberghiere, dopo un paio di anni difficili, numericamente, han ripreso a crescere – e che l’extra-alberghiero, tra dichiarato e non, continua a farlo – se è vero che una crescita economica infinita non è sostenibile allora, prima o poi, si arriverà ad una stabilizzazione della domanda, se non addirittura ad una decrescita, in termini di quantità e/o di capacità di spesa.
Più che revenue manager al giorno d'oggi servono economisti politici ...
Buon tutto a te che leggi.
Con simpatia
Vittorio